Partiamo dunque dal 1655. Villa di Rosa era allora uno dei piccoli villaggi ("ville" appunto), con propria chiesa e curato, che faceva riferimento al pievano della chiesa matrice di Santa Maria di Pieve di Rosa, ancora oggi esistente nell'omonima località nel comune di Camino al Tagliamento (link al sito parrocchiale). Villa di Rosa sorgeva proprio lungo le sponde del fiume Tagliamento, che in questo tratto non aveva un corso ben definito ma era suddiviso in grossi rami, di mutevole posizione.
La Villa di Rosa, che era già stata distrutta sicuramente nel 1648, subirà infatti nuove alluvioni disastrose nel 1698, nel 1770 e nel 1851. Dopo ogni distruzione gli abitanti della Villa si preoccuperanno di ricostruire innanzitutto la propria chiesa, simbolo di fede e di unità. La ricostruzione veniva eseguita in luoghi ritenuti di volta in volta più sicuri, portando così a un lento migrare fra le golene del fiume, sino al definitivo spostamento dalla sua sponda sinistra a quella destra.
Il 19 dicembre 1870 viene aperta al culto l'ultima chiesa della Villa di Rosa, ricostruita molto più a occidente dopo la distruzione del 1851, al fine di allontanarsi in modo effettivamente sicuro dal letto del fiume, in spostamento verso oriente. La chiesa è dedicata a Santo Stefano, copatrono della comunità unitamente a San Luca Evangelista, ed è tuttora esistente. Vi si trovano opere ed arredi che i superstiti delle diverse alluvioni hanno di volta in volta potuto recuperare dalle precedenti chiese distrutte. In particolare vi sono sculture di Antonio Pilacorte (1455c. - 1531c.) provenienti dalla chiesetta campestre di San Giovanni della Passarizza, che al tempo era soggetta al curato di Villa di Rosa. Tali opere testimoniano la devozione che questa comunità ha sempre avuto per la "propria" Madonna: se ne trovano infatti riferimenti sia nella pala d'altare del 1700 sia nelle predette sculture del Pilacorte.
Il
2 ottobre 1923
Villa di Rosa (ora solo "Rosa") viene eretta in vicaria curata (smembrata da
San Vito al Tagliamento) con decreto del vescovo
Luigi Paulini mentre il
13 maggio 1953 la
chiesa di Santo Stefano diveniva il fulcro della
nuova Parrocchia
di Rosa, definita con decreto del
vescovo De Zanche. La
Parrocchia di Rosa comprendeva le località
Anime, Dogna e Rosa Vecchia, lungo la sponda
destra del
Tagliamento. La zona adiacente il
Santuario della Madonna di Rosa, posto a circa 2 chilometri più a occidente di
Rosa, restava soggetta alla
parrocchia di San Vito al Tagliamento.
Domenica 5 ottobre 1975 il vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Abramo Freschi, annunciò la formazione di una ulteriore parrocchia nel territorio di San Vito al Tagliamento: la “Parrocchia Madonna di Rosa”, comprendente la borgata adiacente il Santuario (denominata appunto "Madonna di Rosa") e le località di Casabianca, Comunale e Capraio (smembrate da San Vito), lungo il confine nord-orientale del comune. Era un avvenimento atteso con gioia da tante persone, che da tempo nutrivano il desiderio di formare una comunità parrocchiale autonoma attorno al santuario. Già il 22 febbraio 1922, infatti, il sindaco di San Vito al Tagliamento chiedeva alla giunta, che poi approvava, di porre all'ordine del giorno della seduta straordinaria del Consiglio Comunale anche la proposta di far erigere a parrocchia il Santuario di Madonna di Rosa, comprendendovi alcune frazioni e località limitrofe.
La nuova parrocchia nasce con la piena collaborazione dei
frati francescani custodi del
Santuario, da sempre impegnati nella cura spirituale e nel lavoro di promozione umana e cristiana della popolazione locale e dei pellegrini. Diverse erano state le iniziative ricreative, culturali, sportive, musicali, sviluppate intorno al santuario sotto la guida dei
frati. Ora incominciava una nuova attività parallela e correlata: la pastorale parrocchiale, per formare una comunità di persone e di famiglie, pronte a vivere i valori del
Vangelo e sensibili ai problemi della società attuale. La disponibilità dei frati francescani permette alla nuova parrocchia di istituire la propria sede nelle pertinenze del
Santuario.
Il 21 luglio 1986 la Parrocchia di Madonna di Rosa e la Parrocchia di Rosa vengono fuse e la nuova realtà assume l'attuale denominazione di "Parrocchia Madonna di Rosa e S.Stefano". Il parroco mantiene tutt'oggi la propria residenza nei locali adiacenti il maestoso Santuario, gestito dalla comunità francescana.
La parrocchia celebra in
Santuario le
Sante Messe festive delle ore 10.00 e le celebrazioni liturgiche principali, sempre in collaborazione con i frati francescani. La piccola chiesa di
Santo Stefano a
Rosa è invece gestita direttamente dalla
Parrocchia e mantiene la propria funzione religiosa. Vi viene celebrata una
Santa Messa nei giorni festivi.
Questi i parroci che si sono succeduti nella guida della Parrocchia:
Dal
28 settembre 2019 il parroco è
Padre Andrea Tommasi.
Versamento postale:
C/C postale n.
11666591
Bonifico bancario:
IBAN:
IT 58 C 06230 65010 000015157724
Intestati a:
Santuario Madonna di Rosa
Versamento postale:
C/C postale n.
11666591
Bonifico bancario:
IBAN:
IT 58 C 06230 65010 000015157724
Intestati a:
Santuario Madonna di Rosa
Feriali: 8:30, 18:30
Festive: 8:00, 10:00, 11:30, 18:00
Vespri, Coroncina e S. Rosario: domenica alle 17:00
Feriali: 8:30, 18:30
Festive: 8:00, 10:00, 11:30, 18:00
Vespri, Coroncina e S. Rosario:
domenica alle 17:00
Lunedì |
---|
7:00-9:00 15:30-19:00 |
Mar - Sab |
7:00-12:00 15:30-19:00 |
Domenica |
7:00-12:30 15:30-19:00 |
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