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2024-08-06
6 agosto 2024 - Trasfigurazione del Signore
“Signore è bello per noi stare qui” (Mt 17, 4). Possiamo immaginare lo stupore dei tre discepoli di fronte alla visione. Erano abituati a vedere Gesù nell’umile aspetto della sua quotidiana umanità e quanto grande fu la loro meraviglia ed emozione di fronte allo splendore di Gesù trasfigurato! La proposta di Pietro di innalzare tre tende, una per Gesù, una per Mosè e una per Elia, esprime il desiderio di far durare il più possibile questo momento di grazia e di incontenibile gioia. “Signore, è bello per noi restare qui”! Sul Tabor Gesù offre ai discepoli prediletti un’anticipazione della gloria della risurrezione, uno squarcio di cielo sulla terra, un assaggio del “paradiso”. Pietro “stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo” (Mt 17, 5). È una vera manifestazione di Dio, che ricorda le “teofanie” sperimentate dagli antichi patriarchi, ed è simile a quella avvenuta presso il fiume Giordano, dopo il battesimo del Redentore. Come allora, anche qui si rivela una presenza trinitaria: la voce del Padre, la persona del Figlio incarnato e la nube luminosa, simbolo dello Spirito Santo, al pari della colomba posatasi sul Cristo battezzato dal precursore. I sentimenti degli Apostoli mutano: alla gioia subentra un “grande timore”; cadono con la faccia a terra. “Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: Alzatevi e non temete. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo” (Mt 17, 7-8).
Omelia di Giovanni Paolo II
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